sabato 21 settembre 2013

Rifugio Gonella

Meteo Alpi 
Sito del Rifugio con descrizione del sentiero
Descrizione accesso 
Cartina accesso 
Coordinate 45°49′09″N 6°49′56″E

Raggiungere il rifugio Gonella significa fare l'eperienza di un ambiente la cui grandiosità e asprezza ti atterrisce.
La relazione sul sito del rifugio recita:
"Dalla barra poco dopo La Visaille (1700 m) si prosegue sulla strada asfaltata (chiusa al traffico dal l992) per quasi 3 km, fino al ponticello allo sbocco del lago di Combal e a destra per stradina sterrata si giunge in breve a uno spiazzo con parcheggio e al bar Combal, 1970 m.
Questa conca erbosa è situata ai piedi della morena laterale destra del ghiacciaio del Miage; poco sopra, a 10 minuti, si trova il grazioso lago del Miage, a contatto con il ghiaccio."

 Fin da subito, cioè ai laghi del Miage - che in realtà sono orrende pozze glaciali contenute in dirupate pareti di sfasciumi grigi - si presenta il problema di come trovare la traccia sul ghiacciaio.

"Si segue il sentiero (indicazioni) che si alza sul fianco della morena e ne raggiunge la cresta.
Il centro del ghiacciaio si può raggiungere già da qui, oppure più avanti, dal termine della morena (qualche lieve crepaccio)."
Io non so se la mancanza di segnalazioni evidenti - quanto meno a noi - sia una strategia commerciale per mantenere un aura avventurosa alla scalata, di sicuro  chi è abituato a raggiungere rifugi trovando segnalazioni  "chiare" non faccia questa gita, che in condizioni di cattivo tempo e sacrsa visibilità e dato il terreno penso possa trasformarsi iu un incubo.
I Laghi del Miage sono facilmente raggiungibili.
Da qui è il concetto di sentiero a diventare discutibile: sicuramente occorre raggiungere la cresta della morena - siamo sulla destra orografica del ghiaccio - e altrettanto sicuramente conviene raggiungere il centro del ghiacciao.
Il centro del ghiaccio si prensenta come una  pietraia.

Prcorso di accesso al ghiacciaio
Su questa pietraia, all'inizio  troviamo alcuni rari bolli gialli. Seguire questi bolli gialli ti fa stare al centro della pietraia su un percorso molto accidentato.
A nostro parere, perchè lo abbiamo fatto in discesa, è meglio seguire tracce di sentiero indicate da ometti che si trovano alla sinistra, guardando l'inizio del ghiacciaio - destra orografica- del centro del ghiacciaio.
Come ho detto, questi ometti percorrono il lato sinistro del centro del ghiacciao, evitando da un lato  la zona crepacciata e dall'altro il fastidioso sali e scendi che si percorrerebbe al centro.


 All'inizio la pietraia è molto accidentata, poi, per quanto non ci sia mai qualcosa di simile ad un sentiero, il percorso diventa un poco più agevole per via del fatto che le pietre sono più piccole.

"Si percorre circa nel mezzo tutto il lungo ghiacciaio coperto di pietrame, superando in ultimo gli sbocchi dei due ghiacciai che scendono da destra (il ghiacciaio del M. Bianco e quello del Dôme) e del canalone a sinistra, sotto I' Aig. de Trelatete. "
Informazione puramente decorativa
"Quasi ai piedi del contrafforte roccioso delle Aiguilles Grises (sul quale, in alto, si vede il rifugio), si effettua un largo giro a sinistra per evitare una zona di crepacci portandosi poi a destra, per lasciare il ghiacciaio a 2650 m (ore 2,00; ore 2,45-3,00 dalla barra)". 

Crepacci da evitare e tra i quali si transita


 Un sentierino in parte attrezzato attraversa verso destra sulle terrazze erbose e detritiche note come Chaux de Fesse. Si attraversa a destra anche un nevaio per prendere lo sperone sul quale, superate alcune roccette (corde fisse), si arriva al rifugio (ore 1.30; ore 4.30 dalla barra)


Immagini tratte dalle mappe del geoportale


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