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| In vetta Floris e io |
avvicinamento: crepacci tutti chiusi. 50 minuti.
Salita:
super trad, due chiodi di tutto il percorso. 3h 30'
Salita di impegno psico prima che fisico.
Poco o niente materiale sulla linea di salita. Non solo protezioni da mettere, ma anche soste da attrezzare - rarissimi chiodi.
Noi l'abbiamo salita in conserva lunga, con Floris al comando.
Per spezzare il ritmo abbiamo fatto 3 soste fried e spuntone, chiodo friend, due viti da ghiaccio sul pendio finale.
Parte finale
Arrivati alla cresta dove si ricongiunge il Canale Gervasutti scendere pochi metri subito per sfasciumi - indicazioni dateci dalla guida Marlier presente - e non cercare di contornare le imponenti roccie che ci si trova davanti. Salire poi per cengia nevosa e poi a destra fino alla base del torrione sommitale - dove si trova una targa- che porta alla vetta.
Per quanto non difficile tecnicamente, a mio giudizio va affrontata con una buona dimestichezza alla montagna.
Il pendio finale a 55° e con scarse possibilità di mettere protezioni - mezzo metro dineve da scavare per trovare ghiaccio - non ammette tentennamenti.
Discesa:
per la normale.
Al primo salto roccioso che si incontra scendendo si trova uno spit super artigianale con una maglia rapida per le doppie.
Da questa prima rudimentale sosta, con quattro calate da 30 metri - tutte su cordoni o fettuce su spuntoni rocciosi - si arriva a superare la terminale.
Relazione Scuola Guido DellaTorre
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| La parete |
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| Inizio del canalino ghiacciato |
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| Fine del Canalino |
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| Pendio finale |
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| La discesa per la normale |
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| Mappa dal geoportale francese |
