sabato 8 agosto 2015

Coazze, Carra Saettiva: Sole d'autunno

PIacevole ritorno alla roccia con Gustavo.
Bella vietta: la roccia offre una arrampicata ancora diversa da quella della sbarua. Interessante
LA via si articola
L1: 4+;  inizio meditativo uscita da diedro strapiombo, nellinsieme non banale
L2: 5+; traverso a sinistra delicato poi placca sempre più facile
L3: 4+; ancora  a sinistra e poi placca
L4: 4+; a destra passaggio non banale per uscire a destra
L5: 5+; placca verticale con attacco atletico. a seguire verso sinistra con  arrampicata da studiare
L6: 4+;  placca e poi passaggino non banale dopo cengia.
L7: 2 concatenabile con il precedente senza problemi si sorta.

Discesa a piedi verso sinistra su sentiero comodissimo.Cartello indicatore.

Ottimo lavoro di risitemazione.
grazie

mercoledì 5 agosto 2015

Rocca Sbarua: Sperone Cinquetti - Via Cinquetti

Bella via. Con Gustavo.


Arrampicata stile Sbarua, mai banale.
Tecnicamente più difficile della scalata sulla Manera a punta Sella a parità di gradi.
Attenzione: l'attrezzatura della via è vetusta. Spit e soste di vie simili nel comprensorio in fase di richiodatura delle stesse si sono rivelati assolutamente inaffidabili.

Per info

sviluppo arrampicata (m): 200
dislivello avvicinamento (m): 100
note tecniche:
Itinerario storico su difficoltà classiche (gradi UIAA) che affronta placche, dulfer, diedri.
Soste attrezzate con catena; protezioni (spit) un po’ lunghe sul facile, ma corte sul difficile.
descrizione itinerario:
Avvicinamento:
dal rifugio Melano seguire il sentiero che porta sotto i settori d'arrampicata, prendere il bivio per il settore Cinquetti: è la prima via del settore.

Salita

1- Si attacca la parete ombrosa, all'inizio abbastanza facile, poi un po' più difficile (passaggio scomodo verso sinistra) fino ad un comodo terrazzo (III);
2 - Si risale un camino spanciato verso destra, a cui seguono una serie di ripide placchette che conducono ad pianerottolo con alberi (III+);
3 - dalla sosta a destra - indicazione cinquetti - prima facile poi più difficle fino alla sosta.
4- Si attacca un diedro di circa 6 metri, con passaggio molto difficoltoso per la scarsità degli appigli (solo una piccolissima fessura sulla sinistra): al di sopra, si inizia a traversare per placconate verso destra, al di sotto di impressionanti tetti giallastri, fino ad una scomoda sosta esposta (inizio IV+, poi IV);
5 - Si attacca un altro diedro molto liscio (V), da superare in parte in opposizione con la schiena, fino alla successiva sosta (IV);
a mio giudizio di qui conviene fare un breve tiro di trasferimento sino alla sosta di un'altra via che permette di gestire agevolemtne il tiro successivo senza rischio di troppi attriti delle corde.
6 Si raggiunge una bastionata nei pressi di un alberello, che aiuta a superare un piccolo tetto (IV+), dopo di che un sistema articolato di fessure permette di risalire la parete  fino ad un pianerottolo (III+);
7- Si segue una stretta ed espostissima cengia utilizzando gli spit delle vie che salgono la parete,  verso destra, che attraversa tutta la parete: (III);
8 , fino al pianerottolo di vetta dello sperone (V).

Discesa: un sentierino scende ripido sull'altro versante e, anche grazie ad alcune catene che facilitano il passo in alcuni tratti umidi, conduce in breve di nuovo all'attacco (h 0,20). Di qui, in h 1, al parcheggio.






Ottimo report fotografico

Acheronte