sabato 29 febbraio 2020

Via del canalino Monte Mucrone

Via di gran momento, recensita da valenti guide alpine, vale la pena andare a dare una occhiata.
E' così che dopo essere stati respinti al primo tentativo da un vento patagonico - non previsto da 3BMeteo - .ritentiamo con più fortuna.
Come riferimento la relazione del sito della scuola di alpinismo Guido della Torre


Relazione dal sito della scuola Guido la Torre
Riporto la micrometrica descrizione della nostra salita del socio Fabio:
L1: completamente ricoperta dalla neve: si arriva alla S1 risalendo il conoide di neve e poi con un breve traverso su ghiaccio.
L2: neve e ghiaccio ricoperto da neve nella prima parte del tiro, qualche passo su roccia appoggiata prima di arrivare a S2.
L3: tiro completamente ricoperto dalla neve. Il passo dell'uovo era una scala su neve e per arrivare alla sosta il traverso a dx era su neve. Qui noi abbiamo sbagliato ed abbiamo proseguito, saltando S3.
Dopo S3 le parti "tecniche" della via sono totalmente su roccia.
Subito dopo S3 ci sono una sezione leggermente strapiombante (M5?) e poi una sezione verticale su roccia, seguite da un lungo canale incassato. Concatenando in questo modo 60m di corda non bastano: decisamente sconsigliato. La "sosta evitabile" descritta in alcune relazioni era forse coperta dalla neve: siamo giunti alla sosta prima del muro che precede la parte con il masso incastrato (S4).

L4: muro tecnico (M5) per portarsi alla sosta prima del masso incastrato (S4 bis)

L5:Passo non banale (M5) per superare il masso incastrato tra due pareti aggettanti. Con un bell'allungo si riesce ad incastrare la lama in alto a sinistra e si esce facilmente. Superato il masso incastrato (camino, roccia), sosta subito dopo (S5)

L6:M5 max.  muro tecnico, poi traverso a dx delicato, ma con buoni agganci per la picca, poi sezione con liste e diedrini  e una placca con agganci delicatissimi e pochi piedi - con le mani è più facile -e infine traverso a sinistra (S6)

A questo punto le difficoltà sono finite. 
Segue tiro facile e sezione alpnistica classica. Okkio che la cresta può offrire a chi non è avvezzo momenti indimenticabili di "perchè non sono stato a casa".
Io la prossima volta mi calo da questa sosta e porto cordoni per cambiarne alcuni.

L7: gradoni alla sx di S6, diedro delicato verso dx, poi altri gradoni più semplici ed uscita su neve. Non abbiamo trovato la sosta a spit sul grande masso (probabilmente sommersa dalla neve): abbiamo sostato su friend ad un masso più in alto (#2 e #1 C4 BD, utilizzabile anche uno 0.75)
Da S7, risalita su neve che abbiamo trovato portante fino alla croce di quota 2302 e poi, su bella cresta nevosa, abbiamo guadagnato la cima.
Aerea ed esposta, ma ben traccata, la cresta di discesa dalla cima all'anticima.

Abbiamo usato una vite da ghiaccio nel secondo tiro, dei friend per l'ultima sosta e una decina di rinvii (molto utili alcun lungoni, soprattutto per il tiro dopo il masso incastrato).

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