E' alta 3020 mt, e la sua cima è raggiungibile per diverse vie.
L'ultima via che abbiamo percorso noi è la cosidetta normale, la via più facile e diretta per raggiungere la sua cima.
Punta Udine sovrasta il rifugio Giacoletti, che è la base dalla quale normalmente si parte per scalare le vie di roccia che salgono la parete.
Partendo dal rifugio, la normale si insinua nel coulour del Porco, lo risale sfruttando un sistema di facili cenge e impegnando per brevi tratti difficoltà alpinistiche sul grado II.
Oggi la risalita del couloir è facilitata e resa sicura - se percorsa con preparazione e attrezzatura adeguata - da una ferrata che lo percorre interamente.
Terminato il coulour si giunge ad un colletto che separa la punta Udine dalla punta Venezia: guardando in basso a destra si va sulla Udine, a sinistra sulla Venezia.
Il coulour delporco: in rosso la parte "pedalabile" in blu la parte ferrata; in verde la salita alla vetta dal colle. Nel cerchio il rifugio Giacoletti |
In estate normalmente è sgombro dalla neve e si presenta come un sentiero si ripido, ma non particolarmente impegantivo.
Noi lo abbiamo trovato innevato e abbiamo iniziato la nostra salita con picca e ramponi alla sua base.
I primi 200 metri salgono con una pendenza di max 30° , poi le pendenze si riducono e agevolmente si arriva al rifugio Giacoletti.
Dal Rifugio il canalone di impenna: qui sotto Gustavo nella strettoia con pendenza sui 35°
Poi il gioco si fa duro: e i duri cominciano a giocare: verso il culmine il coulour raggiunge una pendenza di circa 45°
Oggi alla base della cornice terminale una comoda cengia permetteva pose di esultanza.
Gioiosa esultanza |
Indolente baldanza |
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